
Non sempre le parole riescono ad esprimere ciò che appartiene ai ragionamenti del cuore. Non basta la poesia perché il rischio è o una sintesi troppo secca o una prolissa quanto noiosa descrizione. Allora l'unica soluzione è rimanere in silenzio chiudere gli occhi per vedere le immagini che la musica evoca oppure guardare le dita che danzano sugli accordi e quelle che muovono l'archetto. È così che Viola Adamova si apprezza. Lei è il suo violino. Diviene strumento che si fa suono con lo strumento, non c'è scissione, ma pura e semplice osmosi.
La sua tecnica si è sublimata con la tradizione della sua terra natia, la Moldavia. In questa atmosfera lei è cresciuta e ha respirato armonia e la musicalità di chi nel violino vede l'essenza del convivio e del suono che diviene sentimento, sensazione, emozione. Questa è vera magia è l'imago arcaico, è il pensiero profondo, il ragionamento del cuore a cui non bastano le parole e neanche la poesia serve solo la musica, il suono di Viola Adamova.
Prof. Alberto D'Atanasio
Critico e Storico Dell'arte
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